Sei stato nominato RSPP dal datore di lavoro dell’azienda: devi seguire un corso composto da quattro moduli didattici, modulo a, modulo b, modulo b specifico (che varia a seconda dell’azienda) e modulo c.  Al termine del corso ricevi un’attestato valido per 5 anni. Per legge il costo del corso è a carico dell’azienda.

Sì, si puo fare online soltanto il modulo a.

Il corso RSPP è una formazione preliminare necessaria per la nomina del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), che può essere una figura esterna o un dipendente dell’azienda. Questa figura professionale è obbligatoria secondo quanto stabilito dal Decreto legislativo 81/2008. L’RSPP può essere nominato direttamente dal datore di lavoro, oppure, in alcune circostanze previste dalla legge, è lo stesso datore di lavoro a ricoprire tale ruolo. La formazione offerta dal corso RSPP è fondamentale per assicurare che l’individuo designato possieda le competenze necessarie per gestire efficacemente la prevenzione e la protezione sul luogo di lavoro.

Per la nomina di un RSPP interno, occorre redigere un documento dove il datore di lavoro dice chiaramente chi ha scelto per questo ruolo. Dopo averlo compilato e firmato, questo documento va tenuto in azienda. In pratica, è un documento ufficiale per dichiarare chi si occupa della prevenzione e protezione in azienda.

Nel contesto della prevenzione e sicurezza sul lavoro delineato dal D.Lgs. 81/2008, l’RSPP, sia interno (dipendente) che esterno (consulente), gioca un ruolo cruciale. Entrambe le figure, pur in modi differenti, hanno il compito di gestire e assicurare la sicurezza sul posto di lavoro.

Per quanto riguarda la responsabilità penale, sebbene il D.Lgs. 81/2008 non elenchi sanzioni penali specifiche per l’RSPP, la posizione di quest’ultimo è di cruciale importanza, e una negligenza nel suo ruolo potrebbe portare a situazioni di rischio o a infortuni che avrebbe dovuto prevenire o segnalare. Pertanto, in caso di incidenti riconducibili a una mancanza dell’RSPP, sia interno che esterno, potrebbe esserci una responsabilità penale, specialmente se l’incidente era prevenibile o se c’erano stati segnali di rischio ignorati.

Dal lato civile, la situazione si complica ulteriormente. L’RSPP, sia interno che esterno, avendo un ruolo professionale, potrebbe essere tenuto a risarcire i danni derivanti da una cattiva gestione della sicurezza sul lavoro. Ciò potrebbe includere danni derivanti da consulenze inadeguate, mancata comunicazione di rischi o mancate azioni preventive. In pratica, se qualcosa va storto a causa di una mancanza dell’RSPP, ci potrebbe essere una richiesta di risarcimento danni.

In sintesi, sia l’RSPP interno che esterno devono essere ben consapevoli delle responsabilità che il loro ruolo comporta. È vitale avere una comprensione chiara delle normative, delle procedure di sicurezza e di tutti gli aspetti che riguardano il benessere dei lavoratori. Una mancanza in uno di questi settori potrebbe avere gravi ripercussioni sia dal punto di vista penale che civile.